Un tour alla scoperta della natura isolana

Boschi, campagne, colline e alte coste a tuffo sul mare, la generosa natura ischitana non ha risparmiato nessun effetto speciale per avvincere chi ne va alla scoperta. Il tour che vi proponiamo vi guiderà lungo i sentieri verdi dell'isola di Ischia, in luoghi incontaminati, dove dominano il silenzio, i profumi della macchia mediterranea ed i colori incredibili dei grandi panorami.

Prima giornata

La prima giornata del nostro tour comincia con l’ascesa all’Epomeo.

L’Epomeo che svetta sull’isola con i suoi 800 metri, sarà la prima tappa di questo nostro itinerario in modo che si potrà osservare l’isola dal’alto e coglierne la forma. Ma non è solo questo il lato interessante di questo itinerario! Salendo verso la cima lungo un’antica mulattiera ci si troverà nel pieno della natura ischitana tra rocce di tufo, alberi, piante del sottobosco.

Una volta guadagnata la zona più alta godrete di un panorama eccezionale, spostandovi di pochi metri potrete guardare l’isola da tutti i lati.
In cima all’Epomeo potrete sostare al ristorante – bar aperto fino al tramonto, visitare la chiesetta di san Nicola, ammirare l’esterno dell’eremo scavato nella roccia; sarà poi possibile continuare la passeggiata imboccando sentieri che conducono tra terreni coltivati, macchia mediterranea e angoli molto panoramici.

Seconda giornata

La seconda giornata sarà dedicata a Campagnano e Piano Liguori.

La frazione di Campagnano, nel comune di Ischia, è un delizioso paesino abitato soprattutto da contadini e vinicoltori. Da qui si parte imboccando la strada che costeggia la chiesa in piazza; il primo tratto è asfaltato ed anche percorribile in macchina; questa strada si affaccia su uno dei panorami più belli dell’isola: potrete ammirare dall’alto il Castello Aragonese e la costa napoletana, Capri e le isole del Golfo. Dopo qualche km si giunge ad una piccola piazzola e si imboccala prima stradina a sinistra dove troverete due sentieri campestri: uno che scende e va in località Pignatiello e l’altro che sale, prendete quest’ultimo per giungere all’antico villaggio di Piano Liguori: una manciata di case e ruderi immerso in un’atmosfera fuori dal tempo.

Anche questo sentiero è ultra-panoramico, lungo la strada troverete varie panchine di legno dove ammirare il panorama marino aperto, oppure che occhieggia tra le viti. A Piano Liguori c’è un ristorante-bar dove è piacevole sostare per un break davanti al panorama. Da questo punto è possibile continuare la passeggiata andando nel bosco di Monte Vezzi oppure percorrendo il sentiero aperto sulla costa raggiungere punta San Pancrazio.

Terza giornata

In questa terza giornata andremo alla scoperta di una fonte nel bosco: Buceto.

Si raggiunge la frazione di Fiaiano a Barano e si percorre la strada del Cretaio; giunti nei pressi del maneggio Aragona Arabian’s, troverete di fronte all’ingresso del maneggio il sentiero per Buceto; un segnale con una lucertola gialla vi guiderà lungo tutto il percorso.

Il primo tratto è tutto a scalini; poi giungerete su un altopiano tutto ombreggiato da castagni; una seconda indicazione vi condurrà giù, in una gola molto interessante dal punto di vista botanico e naturalistico, dove crescono alte piante della zona umida. Al termine della gola si comincerà nuovamente a scendere lungo scale in pietra e si giungerà alla fonte di Buceto. Quest’acqua che per molti secoli ha dissetato la parte collinare dell’isola, sgorga in pieno bosco. Continuando la scendere ritornerete sulla strada del Cretaio.

Quarta giornata

La quarta giornata sarà dedicata al bosco della Falanga ed al villaggio di Santa Maria al Monte.

Si parte dalla statale che da Forio conduce a Panza, si imbocca una strada percorribile con la macchina che conduce a Santa Maria al Monte. Un piccolo nucleo di case, un ristorante ed una chiesetta bianca vi attendono dopo una salita assolata su una comoda strada molto panoramica.

Adiacente il ristorante comincia il percorso per raggiungere il bosco della Falanga: il sentiero è a scalinate in pietra, tra le vecchie mura di cinta che una volta delimitavano le zone coltivate a vite. Già nel settecento le viti lasciarono il posto ad una piantumazione in castagni, che divenne la riserva di caccia dei re di casa Borbone. Percorrendo la mulattiera si raggiunge un piccolo spiazzo da dove partono vari sentieri per quattro mete diverse: il bosco della Falanga è indicato dal colore blu.

Seguendo un punto di vernice blu vi troverete nel bosco di castagni della Falanga, con le sue primitive case in pietra, antico rifugio dei coltivatori di uva, e con le fosse scavate per conservare la neve e gli animali domestici. Dopo il tratto nel bosco giungerete ad una mulattiera panoramica che affaccia su tutto il lato ovest dell’isola. Continuano giungerete in un boschetto di rubinie ed in una morbida distesa di verde, l’ideale per una sosta rilassante. A questo punto si torna indietro; continuando per circa 2 chilometri è possibile raggiungere via Falanga, una strada asfaltata e da qui, percorrendo altri 3 km, raggiungere Serrara Fontana.

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