Il giardino delle sette meraviglie: La Mortella di Forio

Un luogo dell’anima, solo così può essere definito il grande giardino La Mortella di Forio. Un viaggio alla scoperta delle meraviglie della flora mediterranea, ma non solo: piante rare e tropicali, roseti, tempietti cinesi, questo bellissimo angolo di terra foriana è diventato il giardino delle sette meraviglie, ma anche il giardino delle arti.

Bibliografia: www.lamortella.it

Poesia come poesia può essere la bellezza allo stato puro della natura rugiadosa o aspra, dei giochi d’acqua delle fontane, dello spazio immenso che si apre all’improvviso dietro un angolo, il mare infinito.

Scultura perché questi intrichi di foglie e di fiori che si avvoltolano si rincorrono, diventano statue vegetali, architetture improvvisate, come i tronchi degli alberi, degli ulivi, che si torcono su se stessi, in spericolati virtuosismi tridimensionali. Pittura perché chi meglio di questi cento e cento colori può dare vita ad un quadro perfetto.

Ma i giardini La Mortella sono soprattutto musica, perché nati per ispirare il genio di William Walton. Il compositore inglese amava questi luoghi e qui volle creare per sé e sua moglie Susana una dimora dove trascorrere giorni lieti. Il primo nucleo dei giardini La Mortella nasce dunque come luogo privato, e solo successivamente il parco viene aperto al pubblico e ampliato.

Chi visita i giardini oggi, non può non rintracciare nel filo “verde” del suo percorso una grande storia di amore e musica che ancora oggi vive nella Mortella. Lady Susana Walton ha creato all’interno dei giardini più luoghi deputati alla musica, l’ultimo è il grande anfiteatro all’aperto dove in estate si svolgono concerti sinfonici sotto le stelle per grandi orchestre.

Il testo che segue è tratto dal sito internet www.lamortella.it che vi invitiamo a visitare perché molto ricco e completo di immagini e spiegazioni botaniche
In dialetto Napoletano “Mortella” è il nome del “mirto divino” o Myrtus communis. Questa pianta spunta con grande abbondanza tra le rocce sulla collina e ci rallegra con la sua foglia sempreverde e il grazioso fiore bianco. “La Mortella” è lo splendido giardino, oggi aperto al pubblico, creato da Susana Walton, la moglie argentina di Sir William Walton. Nel giardino si trovano collezioni di piante originarie da diversi paesi, come felci arboree dal continente Australe, Protee e Aloe dal Sudafrica, Yucche e Agavi dal Messico, e poi Magnolie, Camelie, Bauhinie, Palme, Cicadacee.

Nel 1956 il famoso architetto paesaggista Russell Page disegnò l’impianto del giardino integrandolo fra le pittoresche formazioni rocciose di origine vulcanica.

La Mortella è divisa in due parti: un giardino più basso nella Valle, ed un giardino superiore sulla collina; si estende per un’area di circa 2 ettari ed ospita una raccolta di più di 3000 specie di piante esotiche e rare. Tutto il giardino è disegnato con abilità ed è arricchito da fontane, piscine, corsi d’acqua che permettono la coltivazione di una superba collezione di piante acquatiche come papiro, fior di loto e ninfee tropicali Le varie zone del giardino sono connesse con viali, sentieri, scalette e muri a secco, che di terrazza in terrazza spingono il visitatore in alto fino alle splendide vedute sulla baia di Forio Durante la visita al giardino, circondati dal verde e dall’intenso profumo dei fiori, si avrà l’opportunità osservare alberi oramai maturi e molte piante rare.

Iniziamo la nostra visita dal giardino a valle, disegnato da Russell Page a partire dal 1956.

Il giardino ha la forma di una L, il cui braccio più lungo è percorso da un rivolo d’acqua, mentre quello più corto si trova dirimpetto casa Walton.
I punti principali di snodo degli assi visivi sono sottolineati da quattro fontane, disegnate in momenti diversi della sua storia. All’imbocco della Valle fra i primi alberi troviamo il Ginkgo biloba, un lontano parente delle conifere del quale fino al XVIII secolo si conoscevano solo campioni fossili (vecchi di 200 milioni di anni), e che fu ritrovato in Cina appunto nel diciottesimo secolo. La scoperta di quel "fossile vivente" creò tanto scalpore che Johann Wolfgang von Goethe, il grande poeta, scienziato e filosofo, gli dedicò questi versi:

Ginkgo biloba
Queste foglie d’albero d’Oriente,
che sono state donate al mio giardino,
rivelano un certo segreto, che compiace me e i saggi.
È forse una creatura vivente chi si è divisa?
son due che hanno deciso di manifestarsi in uno?
Per rispondere a tale domanda, ho trovato la giusta risposta: non noti , nei miei versi, che son io uno e doppio?

La prima fontana che si incontra percorrendo la Valle fu in realtà la terza ad essere costruita. Una vasca con uno zampillo, al centro di uno spazio circolare, è circondata da quattro aiuole piantate con piante di palude. La Valle è percorsa per tutta la sua lunghezza da un ruscello, che crea un legame visivo fra questa fontana e la seconda fontana, di forma ottagonale, più oltre. Quest’ultima fu disegnata nel 1982 come regalo di Russell Page per l’ottantesimo compleanno di Sir William, ripetendo in modo bene augurale il numero 8: un ottagono al centro di una terrazza ottagonale.

Nella Valle si trovano la collezione di Magnolie, quella di Hydrangee, la grande Chorisia speciosa e parte della collezione di Cycadaceae. La Valle sale gradualmente verso la fontana grande, che fu la prima ad essere costruita scavando uno specchio d’acqua ovoidale attorno alle imponenti rocce vulcaniche che si trovavano ai piedi della casa.

Al centro della fontana si innalza altissimo un getto d’acqua, allineato con quello, più modesto, della quarta fontana sul pendio opposto. Le due fontane sono collegate da scalini di pietra fiancheggiati da felci arboree e Geranium maderense, mentre sul lato più caldo, verso la casa, si trova una collezione di palme Brahea, Yucca, Agavi e piante succulente amanti dell’esposizione più assolata ed asciutta.

La Valle è tappezzata dalla Woodwardia radicans, una felce terrestre che proviene dalle Canarie, in grado di diffondersi da una terrazza all’altra del giardino perché quando le lunghe fronde arcuate toccano il suolo emettono nuove radici da cui nasce una nuova plantula.

Vicino alla fontana principale si trova un gruppo di Puya berteroniana, una Bromeliacea originaria del Cile, che produce una splendida spiga floreale alta due metri, coperta da centinaia di fiori verde-blu metallico con vistosi stami arancioni. La pianta ha foglie argentate, strette e con i margini coperti di spine taglienti. In aprile tutto il giardino a Valle è rallegrato dalla fioritura del Geranium maderense, dall’isola di Madeira, che incanta con le sue ombrella di fiori rosa-purpurei. Queste piante perenni non hanno un vero e proprio tronco, ma i grandi fiori sono sostenuti dagli steli delle foglie inferiori che si curvano a terra puntellando la pianta come archi rampanti. Questo generoso geranio sparge i suoi semi dappertutto, e le sue foglie sono graziose e decorative per la maggior parte dell’anno.

Il giardino “La Mortella” non presenta solamente una ricca collezione di piante da fiore, ma anche molti esemplari scelti per il colore dei tronchi o la forma del fogliame.

Russell Page, l’architetto che ha progettato questo giardino, non desiderava una composizione di soli fiori ornamentali. Egli pensava che un eccesso di colore potesse disturbare la tranquillità perché, consapevolmente o meno, lo sguardo è distratto dai colori e vaga senza sosta. Preferiva il sottile gioco delle forme e dei volumi, il disegno di rami e fogliame degli alberi che si stagliano contro il cielo.

Fra le piante più “architettoniche’, troviamo palme, cycadacee, felci arboree. La Valle è dominata da grandi Liriodendron tulipifera, alberi alti circa venti metri che producono fiori gialli simili a tulipani. Sui loro tronchi, così come sui tronchi delle felci arboree, sono stati collocati cestini in cui vivono piante epifite come orchidee, Tillandsie, felci ed altre bromeliacee.

La Victoria cresce nei fiumi che formano il bacino del del Rio delle Amazzoni e fu scoperta da un botanico tedesco, Thaddaeus Haenke, nel 1801.

Introdotta in Europa, fu fatta fiorire per la prima volta da Joseph Paxton, capo giardiniere del Duca di Devonshire, nel 1840, in una serra costruita di proposito, diventando la ‘meraviglia’ botanica ricercata da tutti. In questa Serra Tropicale, Victoria House, non c’è solo la ninfea gigante. La vasca in cui cresce è dominata dalla “Bocca”, una scultura di Simon Verity che riproduce la maschera disegnata di John Piper sul sipario per Façade (il famoso intrattenimento musicale di William con parole di Edith Sitwell).

Nella serra sono coltivate orchidee, bromelie, araceae e due splendidi rampicanti: lo Strongylodon macrobotrys e la Thumbergia misoriensis. Quando si intraprende la salita dal giardino a Valle verso la collina, si nota in un angolo riparato dalla roccia la Spathodea campanulata, un albero tropicale africano che produce nella tarda estate fitti mazzi di fiori a coppa, dal colore rosso sgargiante, individualmente fugaci ma che si susseguono nella fioritura. Quest’albero può sopravvivere, alle nostre latitudini, solo in serra. È diventato tuttavia una delle meraviglie del giardino in quanto è stato piantato con cura contro la parete della collina, cosicché anche durante il periodo invernale può assorbire il calore solare immagazzinato dalla roccia.

Il giardino superiore, o Collina, è stato disegnato e sviluppato da Lady Walton a partire dal 1983, anno della scomparsa del maestro.

Mentre il Giardino a Valle è chiuso, intimo, umido e lussureggiante, la Collina è solare, aperta verso il mondo esterno, ricca di vedute, coperta da una vegetazione mediterranea, anche se non mancano gli angoli esuberanti e le fioriture prolungate. La Collina è punteggiata da elementi architettonici sorprendenti, spesso intrecciati di significati simbolici e con richiami alla storia e all’archeologia. Sul ciglio della collina, in una posizione che domina non solo il giardino ma tutta la baia di Forio, si trova la Roccia di William, che custodisce le ceneri del maestro.

Si tratta di una piramide naturale di pietra, un tempo masso di confine, che William Walton dichiarò essere la “sua pietra” il giorno in cui la proprietà fu acquistata. Per incorniciare la roccia è stato realizzato, tra gli ulivi, un arco di pietra intagliata. Questo angolo risulta essere uno dei posti più suggestivi e belli di tutto il giardino. Oltre la William’s Rock si estende il Giardino Mediterrano fra le grandi rocce della collina.

È una zona piantata con Cistus, Phlomis, Lavande, Westringie, Hakea, Callistemon, Grevillee insieme ai nativi corbezzoli, lecci, alaterni, lentischi e i moltissimi mirti, che hanno dato il nome alla proprietà. Qui sulla collina è incoraggiata la crescita della palma mediterranea Chamaerops humilis, una delle due specie spontanee in Europa, che si trova lungo tutto il bacino mediterraneo. L’altra specie endemica europea è la Phoenix theophrasti, originaria di Creta, coltivata sempre sulla collina, ma vicino al vialetto che conduce al versante nord.

Il giardino Mediterraneo si fonde ed integra completamente con il paesaggio dell’isola che lo abbraccia. Nell’ angolo più remoto e nelle vicinanze del punto più alto del Monte Zaro, si trova il giardino orientale, con un padiglione thailandese e uno stagno con piante di loto (Nelumbo nucifera). Questo è un luogo di meditazione e quiete, isolato dal mondo circostante, dove una leggera brezza fa risuonare le campane augurali. Lungo la sponda dello stagno crescono gli Hedychium coronarium, dai fiori bianchi e molto profumati, mentre Aceri giapponesi e Rhododendron tropicali del gruppo Vireya si sviluppano felici nella mezz’ombra insieme al Tetrapanax papyrifer, la Nandina domestica, la Clematis armandii, i Loropetalum chinense.

Il lato nord della collina ha un terreno argilloso che permette la coltivazione di piante differenti da quelle che dominano nel giardino a Valle.

Entrando dall’ingresso del parcheggio si incontra una pergola coperta da rampicanti, passiflore e gelsomini, chiamata ’Glorieta’, che è circondata su due lati da un lago di ciottoli di vetro blu, regalati dal paesaggista americano Andy Cao. Tutta questa zona, infossata e protetta dal vento, è piantata con piante profumate che permeano l’aria dei loro aromi: narcisi, rose (Buff Beauty, Penelope), Buddleie.

Il vialetto sale verso la zona del Coccodrillo attraverso una proda coperta con erbe aromatiche e cespugli profumati, fra cui si trovano la collezione di salvie ornamentali, quella di gerani aromatici, e poi timo, lavande, plectranthus. Le ringhiere di recinzione sono drappeggiate con rose rampicanti, come La Follette, Bracteata, Alberic Barbier. Qui hanno anche trovato posto alcune palme interessanti come Livistonia decipiens, Livistonia chinensis, Jubaea chilensis, Sabal minor e Sabal palmetto.

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