Rossi ed arancio: fichi d’India, frutto mediterraneo
Già nell’ottocento i viaggiatori che dai paesi del Nord venivano sull’isola di Ischia erano colpiti e affascinati da strane piante grasse che spuntavano un po’ dovunque sulle rocce, sugli strapiombi scoscesi sul mare, tra le mura a secco in campagna. Ma non erano tanto sorpresi da queste spericolate piante spinose a forma di paletta, quanto dai loro frutti rossissimi che in estate accendevano le colline di bellezza sgargiante. Poi, quei viaggiatori del passato, un giorno scoprirono che quei frutti bizzarri erano anche buoni da mangiare. E da allora i fichi d’India dell’isola di Ischia sono entrati di prepotenza tra nei sogni gastronomici-mediterranei dei viaggiatori di tutto il mondo
Il fico d’India è la pianta simbolo del Mediterraneo. Chi dice sud pensa subito ai costoni di rocce sul mare con i fichi d’India arrampicati in posizioni impossibili, improbabili e difficili da raggiungere. Ad Ischia i fichi d’India spuntano nei posti più impensati, sulle spiagge, tra le viuzze campestri e persino sui fianchi precipitosi del Castello Aragonese.
Sono difficili da raccogliere – come tutte le prelibatezze – a volte irraggiungibili.
Ma ci sono anche piante alla portata di un mano esperta. Perché una volta individuati questi frutti non possono essere presi come un pomo qualunque. Sembrano dei panzarotti rubicondi ed innocui ed invece sono spinosissimi, tanto spinosi da aver bisogno di una mano esperta e di delicatezza estrema nella raccolta. Ma una volta raggiunto il frutto sarete ricompensati da una dolcezza mielata e da un gusto inconsueto, il gusto più verace del Mediterraneo.
Se venite ad Ischia in vacanza fatevi consigliare da qualche vecchio contadino sulle zone dove trovare “e’ palette e Fic d’India” come li chiamano qui e su come raccoglierli, ma anche su come sbucciarli. Perché è questa un’operazione altrettanto difficile, vista la situazione davvero spinosa!
Ci sono ingredienti della cucina ischitana che in un mondo di diete forse non vengono più tanto “frequentati”. Ma almeno una volta all’anno si può, anzi si deve mangiare grasso. Quando? Ma a Carnevale naturalmente. Ed al..
Ischia è uno dei pochi posti in Italia dove ancora si può assaggiare il vino cotto. Si tratta di una ricetta molto antica: il vino cotto è infatti presente tra gli alimenti della tavola pompeiana, che lo utilizzavano non..
Voi che sedete in tavola, accarezzati da un leggero vento di mare, e vi accingete a mangiare un profumatissimo piatto di vermicelli alla puttanesca, forse non sapete che questa ottima ricetta è nata proprio qui, sull’iso..
Se camminando per le strade, le spiagge dell’isola o anche nei boschi, vi imbattete in un nuvole di vapore caldo sappiate che non è un fenomeno alieno ma si tratta delle fumarole, benefiche emanazioni di vapore, prova d..
Quando comincia l’estate entra di prepotenza sulla tavola ischitana la leggendaria frittura. Finiscono nell’olio bollente, in profondi padelloni a fuoco vivo non soltanto pesci minuscoli o più grandicelli, ma anche gambe..
Una tavola semplice, a volte frugale, come quella dell’isola di Ischia sa anche aprirsi in banchetti luculliani che non si apprestano soltanto nelle occasioni importanti e nelle feste comandate. Perchè se per tutta la se..