La festa di San Nicola all’Epomeo
Il 6 dicembre si celebra la festa a “più alta quota” dell’isola: San Nicola. La chiesetta dedicata al culto del Santo si trova infatti in cima all’Epomeo, la vetta di quasi 800 metri che domina l’intera isola..
Santa Restituta viene festeggiata dal 16 al 18 maggio. In quei giorni Lacco Ameno festeggia intensamente la sua patrona e in un rito religioso antichissimo ripete lo sbarco della santa nell’incanto della baia di San Montano
All’improvviso si ricopri di fiori bianchi, erano gigli, i gigli di santa restituta. Nel rito oggi a fare le veci della martire la cinquecentesca statua lignea, mezzobusto, della santa, bellissima. Nella chiesa che porta il suo nome questa icona non è l’unica a rappresentarla, ce se sono di altrettanto belle, di quella pacata bellezza che appartiene alle sculture votive, come la statua di Santa Restituta dormiente.
Ma questo busto ligneo, che viene considerato l’icona massima e che viene portato in processione, ha la forza della sensualità di una donna in carne ed ossa. E come “bella popolana” indossa per l’occasione i gioielli ed i vestiti del giorno festivo. Adornata con gli sfavillanti oggetti preziosi, ex voto per grazia ricevuta, la statua viene messa su una barchetta e fatta sbarcare sulla spiaggia, come in quel lontano III secolo dopo Cristo.
Ma le processioni di Santa Restituta non finiscono qui, e siccome è una santa venuta dal mare è sul mare che si compie ancora il suo cammino. Il 17 Maggio la Santa è imbarcata su un traghetto; parte dal pontile di Lacco Ameno e si dirige verso ovest, in direzione Punta Caruso, poi cambia rotta e prosegue verso Casamicciola. La santa procede con gli occhi fissi e i luccichii dell’oro sull’acqua e il mare, che ancora dà lavoro a tanti isolani, viene benedetto dal suo passaggio. Allo sbarco è accolta da una diana di fuochi pirotecnici, dai fedeli di tutta l’isola, dai sacerdoti, dal vescovo. Poi, il 18 Maggio, Santa Restituta è ancora in processione; questa volta via terra, per le strade del paese.
A mezzanotte uno spettacolo grandioso di fuochi pirotecnici illumina il mare e chiude la festa. Intanto nella chiesa i fedeli vanno a salutare Santa Restituta, mentre le mani dei sagrestani e dei chierichetti la svestono lentamente del suo tesoro. Lei, la statua di legno, rimarrà lì nella cappella che porta il suo nome, dietro il vetro, con i vestiti sgargianti, gli occhi neri fissi, il giglio del martirio in mano, ma senza gioielli. Per averli di nuovo su di sé dovrà attendere che torni maggio.
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