La frittata di verdure di Re Ferdinando di Borbone
Anche se sembra strano un’umile frittata può portare il nome di un re: succede per la frittata del Re Lazzarone, una specialità partenopea intitolata a re Ferdinando I di Borbone, quel re che trascorreva buona parte dell’anno nella Reggia di Ischia.
La frittata borbonica è pur sempre una frittata regale, dunque è ricchissima di ogni ben di Dio.
Ferdinando che non disdegnava trascorrere qualche ora in cucina ,sembra abbia creato questa ricetta a Portici mentre si trovava lì per la stagione della caccia. Ma quando veniva ad Ischia in estate portava con sé tutte le sue regali abitudini culinarie e con loro la ricetta della frittata! Ferdinando di Borbone era un re un po’ particolare: parlava solo in dialetto napoletano ed amava frequentare il popolino, taverne e mercatio compresi. Il re chiamato non a caso Lazzarone se ne andava in giro per le strade di Napoli in compagnia di scugnizzi.
Era anche un re che adorava la caccia e la pesca, ma anche di questi hobby Ferdinando ne faceva qualcosa di poco nobile se così si può dire dal momento che dopo aver catturato le prede se le andava a vendere al mercato. Ferdinando detestava la vita di corte alla quale preferiva le battute di caccia nelle sue reggie di Caserta e Portici, non disdegnava di dormire nei fienili, magari in compagnia di qualche pasciuta contadinotta che preferiva di gran lunga alle sofisticate dame di corte.
La sera poi si travestiva e se andava a giocare a carte nelle taverne con i popolani, non rifuggendo a trucchi per vincere disonestamente: insomma a carte barava anche. Tra i suoi hobby più innocui c’era poi quello della cucina: anche in questo settore mostrava di possedere una grande abilità preparandosi cibi gustosi, ma un po’ rustici. Re Ferdinando si trovava un giorno nella Reggia di Portici, gli venne voglia di una frittata, ma una frittata regale.
Quindi saccheggiò la dispensa di cipolle, patate, zucchine, peperoni e creò la frittata che ancora oggi porta il suo nome. La regal ricetta, come l’eco delle avventure e delle bighellonate del re Lazzarone, si diffuse in tutto il Regno. Ed un’estate venendo in vacanza nella Reggia di Ischia, Ferdinando cucinò la sua frittata; chi passava sotto il palazzotto poteva sentire l’odore soave che si sprigionava dalle cucine regali qualcuno chiese “ma cosa hanno preparato per il re?”. Da allora la frittata del Re Lazzarone è diventata patrimonio della cucina ischitana.
La cosa straordinaria della cucina ischitana è che riesce a sedurre sia con i piatti più elaborati, sia con alcune pietanze che sono di una disarmante semplicità. La fresella con il pomodoro, o caponata ischitana, è una ..
Estate, estate piena. È la fine di luglio, è la festa di Sant’Anna. Se avessimo una macchina del tempo per andare a ritroso di centinaia di anni fa, potremmo vedere sul ponticello di Ischia ponte un gruppo di donne che s..
Un paradiso, così viene definita l’isola di ischia da chi ci giunge la prima volta. Ed è proprio vero! Ed in un paradiso certo non possono mancare frutti dolci e profumati di sole. Sono tantissime le varietà di piante ed..
Viene l’autunno e l’isola di accende di misteriosi toni dorati. Un continuo bagliore di bronzo - come antiche armi guerresche - ora nei boschi. Sono gli alberi che rosseggiano, le piante che luccicano al sole più tiepido..
C’è tutto il profumo del mare di Ischia in un piatto di cozze. Quei frutti di mare neri, neri che racchiudono un frutto oscenamente colorato, arancio forte, hanno un sapore che non dimenticherete facilmente. Sanno di alg..