La tenerezza di una graffa sulla spiaggia di Ischia vi stregherà
Le graffe sono un dolce tipico della cucina ischitana.
Sono una di quelle bontà assolute da concedersi soprattutto in estate insieme ad un caffè freddo con la granita. Si tratta di un dolce di derivazione tedesca, infatti la parola graffa deriva da krapfen. Hanno una forma simpatica di ciambella, l’impasto è soffice, vengono fritte nell’olio bollente cosa che le rende un po’ croccanti in superficie, e poi vengono servite cosparse di zucchero. In genere il periodo di massima produzione di graffe è Carnevale.
Ma durante tutto l’anno è possibile gustarle freschissime nelle due varianti che sono: graffa semplice, a ciambella; bombolone o bomba, di forma rotonda ripieno di crema pasticciera. La caratteristica della graffa è nell’impasto che deve lievitare più volte. Per una riuscita ottimale le graffe devono essere fritte alla giusta temperatura e rigirate più volte, in modo da gonfiarsi e cuocersi all’interno ed avere quel tipico colore dorato che contrasta con il bianco dello zucchero con cui vengono cosparse.
Non si tratta di un dolce da fine pasto, ma piuttosto di uno snack da consumare a colazione o a merenda.
Se venite in vacanza ad Ischia non perdetevi l’esperienza della graffa in spiaggia: sui litorali più grandi dell’isola spesso in estate passano i venditori ambulanti di graffe. Vendono questi dolci appena fritti, preparati in casa. L’aroma di graffe fritte si diffonde per tutta la spiaggia.
Seguendo l’antica tradizione dei venditori ambulanti il “graffaro” dà la voce, cioè richiamano la clientela proclamando a voce alta il nome del prodotto. Le voci dei venditori ambulanti sono quanto di più caratteristico potete trovare nei borghi del sud Italia.
Perchè ognuno di loro intona una vera e propria melodia.
Nel 1956 Domenico Rea affermò che le “voci” dei venditori ambulanti sono forse il capitolo “più bello, il più immaginoso, spontaneo, vivo, il meglio della poesia dialettale e analfabeta”, convinto che “dalle rudimentali voci degli erbivendoli, acquaiuoli, polipai, vendicanestre e persiane, che sono stati i primi autori di una barbara forma di canzone, sia originata la canzone napoletana propriamente detta”.
“Graffeeee, graffeeeee” sarà il richiamo che sentirete in spiaggia ad Ischia, non lasciatevelo sfuggire, mangiarne una vale davvero tutto il viaggio sull’isola di Ischia.
Una delle delizie del mare ischitano da non perdere per nessun motivo è il polpo. Una volta considerato cibo per poveri, come accade spesso, oggi è invece oggi una prelibatezza per quei palati fini che sanno apprezzare ..
Chi sceglie l’isola di Ischia spesso lo fa per le sue spiagge, il mare, per le terme. Ma questa è una terra che offre molto di più di una semplice, se pur superba vacanza al mare. Le campagne coltivate a vite, gli orti p..
Voi che sedete in tavola, accarezzati da un leggero vento di mare, e vi accingete a mangiare un profumatissimo piatto di vermicelli alla puttanesca, forse non sapete che questa ottima ricetta è nata proprio qui, sull’iso..
Viene l’autunno e l’isola di accende di misteriosi toni dorati. Un continuo bagliore di bronzo - come antiche armi guerresche - ora nei boschi. Sono gli alberi che rosseggiano, le piante che luccicano al sole più tiepido..
I tralci di vite, l’uva, i filari ritmano le campagne ischitana dal giorno in cui vi sbarcarono stanchi del lungo viaggio gli eubei. Forse sorrisero per quella terra felice che avevano incontrato sulla lunga strada di ac..
L’arte culinaria rappresenta il trionfo del piacere del palato, puntando sulla qualità dei prodotti, sui profumi e gli aromi; sulla fantasia e la creatività preparatoria dei cuochi, sulla sensibilità dei commensali, sull..