Dall’antica economia della dispensa: la frittata di maccheroni
Ogni casa di campagna che si rispetti ha un piccolo allevamento di animali, ma sull’isola di Ischia, un po’ di tempo fa, non erano soltanto le abitazioni rurali ad avere animali da cortile. Bastava un cortile appunto, piccolo che fosse, un giardinetto ed in certi casi anche un terrazzino per far razzolare qualche gallinella
Gallinella che dava la sicurezza, in epoche non tanto remote in cui il cibo era un lusso, di avere uova in abbondanza. E le uova, come ogni cuoca ben sa, sono indispensabili in cucina, soprattutto quando non si ha tanto tempo a disposizione ed una frittata risolve la giornata.Ma da quella “fretta” è nata tutta una famiglia di paradisiache frittatine assolute, con le patate, zucchine, cipolle, senza dimenticare la protagonista indiscussa delle giornate di mare: la frittata di maccheroni!
Le uova sono appena state deposte, sono tante e freschissime, qualcuna la si conserva per un dolce, ma adesso occorre pensare al pranzo.
Ad Ischia si va al mare per sei, sette mesi l’anno e qualcosa bisogna pur mangiare per affrontare nuotate, battute di pesca, tuffi e un po’ di calcio quando al tramonto tutti vanno via e la spiaggia diventa un campo perfetto.
E se la giornata è impegnativa, la pietanza deve assere adeguata, deve contenere proteine e carboidrati, deve essere saporita, facile da addentare, non deve essere troppo sofisticata. Insomma deve essere una frittata di maccheroni.
Adesso sorge solo un dubbio bianca o rossa? Non è un quesito da poco, ma chi se lo pone non conosce l’origine della frittata di maccheroni "ausati" che poggia sull’antica economia della dispensa. Lo ricorda anche Pulcinella, la maschera napoletana par excellence che sosteneva di gradire molto la frittata di maccheroni, anche se lui, purtroppo non la poteva mai mangiare. Perché? Semplicemente perchè la pasta non gli avanzava mai!
Insomma erano altri tempi, questo è chiaro. Non si buttava certo un piatto di maccheroni al sugo, avanzato la sera a cena.
Quei maccheroni il giorno dopo finivano nell’uovo e venivano fritti lentamente, nell’olio bollente e nelle padellone profonde, con tanto basilico.
Così nasce la frittata di maccheroni, compagna di gite fuori porta, giornate in campagna e soprattutto estati al mare. Ecco perchè questa pietanza non ha attualmente un codice preciso, ma basta che sia pasta grossa tutto fa frittata! Certo adesso difficilmente si utilizzano gli avanzi del giorno prima e così siamo liberi di scegliere se la vogliamo con gli spaghetti, con gli zitoni, con i bucatini, con la salsa, senza la salsa, la nostra frittata.
Però almeno una volta nella vita bisogna provare quella vera, fatta con gli spaghetti al sugo riposati per qualche ora eppoi fritti. Solo allora avremo assaporato la vera frittata di pasta all’ischitana!
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