La vetta dell’Epomeo dall’antica mulattiera
In cima all’Epomeo, una antica chiesa e un eremo su una montagna di mistica bellezza..
Una visita al faro più grande dell’isola per fare il pieno di panorami sublimi, di una straordinaria vegetazione cresciuta a picco sul mare, infischiandosene del perpendicolo, di angoli mozzafiato su Panza e sulla baia di Citara.
Ma anche di suggestioni romantiche: la bianca costruzione del faro, inaccessibile al di là di un cancello, dove in passato vivevano i guardiani, anzi il guardiano del faro, nell’isolamento più assoluto interrotto soltanto dalle grida degli uccelli marini, ed in inverno dal mare in tempesta. Il mare aperto di Forio che si ingrossa facilmente sotto i colpi dello scirocco può essere una visione che fa riflettere sulla potenza della natura, ma può anche essere morte e pericolo, soprattutto quando andare per mare era rischio e solitudine. Così la luce abbagliante e continua della lanterna veniva in aiuto quando la rotta era smarrita.
Sono anni difficili, sull’isola molto più selvaggia di adesso, la tecnologia è inesistente. La morte del guardiano del faro giunge all’orecchio della moglie solo la mattina dopo. Lucì, Lucia Capuano, ha trenta anni e sette figli. Corre al faro a piangere il corpo morto del suo Francesco, “Francesco a’ lanterna”.
Ma Lucì non si perde d’animo e chiede alle autorità di prendere l’incarico del marito. In un’epoca dove le pari opportunità erano sconosciute una donna, Lucia Capuano, diventa guardiana del faro. Questa bella e triste storia è diventata uno spettacolo teatrale ideato ed interpretato dall’attrice, Luciana de Falco, nipote di Lucì, che si è svolto proprio qui, al faro nell’estate 2008 e che sarà portato in tour in altri importanti fari di Italia.
Per raggiungere il faro di Punta Imperatore, si parte dall’abitato di Panza; si percorre località Campotese e poi si imbocca una stradina carrozzabile in salita. Dopo mezz’ora di cammino si arriva al faro.
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