La cucina delle fumarole. Come ti cuocio un pollo nella sabbia
Se camminando per le strade, le spiagge dell’isola o anche nei boschi, vi imbattete in un nuvole di vapore caldo sappiate che non è un fenomeno alieno ma si tratta delle fumarole, benefiche emanazioni di vapore, prova della forte energia della terra ischitana. Se poi vi capiterà di vedere un gruppo di amici armeggiare con cibi e padelle intorno ad una fumarola, soprattutto in spiaggia, meravigliatevi pure, ma poi auto-invitatevi a questa tavola improvvisata, perché difficilmente vi capiterà in futuro di potere assaggiare cibo cotto direttamente dal vapore della terra
È la spiaggia dei Maronti - con le sue famose fumarole - quella maggiormente frequentata dai cuochi “selvaggi”.
E dunque non è raro che passando di qui vi catturi un ottimo profumo di pollo croccante, che viene cotto proprio sotto la sabbia, naturalmente avvolto in carta d’alluminio. Un piatto da veri e propri intenditori il “ pollo delle fumarole” sicuramente tra i più lunghi per tempo di cottura, ma quello che dà maggiori soddisfazioni.
A fine giornata dopo nuotate e bagni rinfrescanti, il tramonto rosseggia nel mare tra Maronti e Sant’Angelo: è l’ora di ritemprarsi da una lunga giornata in spiaggia. Fedeli ad uno stile di vita assolutamente naturale, al quale non manca anche una patina un po’ sauvage e la romantica sensazione di essere naufraghi su un’isola deserta, mettiamo mano ai fornelli e lasciamo che questa spiaggia che ci ha fatto da cuscino per tutto il giorno cuocia per noi genuine bontà isolane.
Sotto la sabbia bollente, la cui temperatura arriva anche da 100°, si può cucinare di tutto: polli, pesce, conigli, patate, verdure e uova. E la cena è servita! Ma attenzione anche senza essere necessario un corso di cucina fumarolica, è pur vero che qualche cautela la dobbiamo prendere: stiamo infatti manipolando sabbie che riuscendo a cuocere perfettamente un pollo possono provocarci serie ustioni.
Quindi usiamo una paletta per scavare il fosso nel quale sotterrare la nostra pietanza e magari dei guantoni da forno per i meno esperti.
Ma adesso magari vi è venuta la curiosità di sapere cosa sono le fumarole?
Si tratta di vapore e gas vulcanici che trovano delle fessure nella terra e fuoriescono in superficie, sono molto frequenti nelle aree idrotermali in cui i centri vulcanici non sono più attivi. A contatto con l'aria, a causa della sensibile diminuzione di temperatura, i gas condensano formando i caratteristici "fumi", da cui deriva il nome del fenomeno.
Nell'isola d'Ischia le fumarole sono tante. La loro temperatura è tra i 30 ed i 100° C. Le troviamo nelle zone di Montecorvo, San Lorenzo, Castiglione, al Cotto, al monte Tabor, al Rotaro a Citara.
Sulla tavola natalizia ischitana non può mancare a fine pasto il “roccocò”.Dolce di consistenza dura, a volte durissima, racchiude in sé l’anima campagnola della cucina ischitana ed anche un po’ il carattere della sua ge..
La cucina ischitana è cucina di mare e di terra. E le ricette che giungono dalla campagna dell'isola risalgono spesso a quei tempi lontani quando il benessere non era così diffuso e le pietanze di chi lavorava la terra e..
Chi siede ad una tavola ischitana non potrà prescindere dagli antipasti che sono un vero e proprio apripista nel caleidoscopico mondo di sapori della tavola locale. Ognuno di questi “bocconcini” è infatti la versione in..
Qualche volta avrete avuto – andando per mari e scogli – un contatto non troppo piacevole con un riccio di mare. Nero, scorbutico, arroccato sugli scogli, a volte ingannevolmente mimetizzato, il riccio di mare ha aculei ..
Ischia è uno dei pochi posti in Italia dove ancora si può assaggiare il vino cotto. Si tratta di una ricetta molto antica: il vino cotto è infatti presente tra gli alimenti della tavola pompeiana, che lo utilizzavano non..
E quando giunge l’inverno la tavola ischitana si irrobustisce con carni alla griglia oppure preparate nei modi più fantasiosi secondo antichissime ricette locali che mescolano sapientemente gli ingredienti genuini della ..