Le vedute di Raffaele Carelli
Il capostipite di una grande famiglia di pittori dell'Ottocento napoletano dipinse vedute dell'isola di Ischia di pacato lirismo, come questo celebre quadro raffigurante " Casamicciola "..
È il tempo del trapasso tra l'amministrazione murattiana e la restaurazione borbonica: Pitloo decide di restare a Napoli dove apre una scuola privata di pittura, in cui si ritroveranno un po' tutti i sodali dell'avventura posillipista: Gigante, Smargiassi, Raffaele Carelli, Vianelli.
Un'esistenza breve, quella di Pitloo, troncata a soli 47 anni dall'epidemia di colera; vissuta attraverso un'Europa che conosce grandi nomi: da Constable a Turner (che passa per Napoli e che, nel 1828, tiene la celebre mostra a Roma), a Corot. In questo contesto, Pitloo elabora il suo linguaggio svelto e sintetico, una pittura atmosferica che conquista i contemporanei. Ad osservare bene le composizioni dell'artista, se ne possono individuare le eredità e gli apporti, debiti e crediti.
Anche Pitloo è incamminato sul percorso più complesso che conduce ad elaborare il concetto di paesaggio romantico. L'artista olandese introdusse e diffuse a Napoli la tecnica della visione en plein air, adottando il nuovo procedimento della pittura a olio su carta, montata in un momento successivo su tela o cartone.
Al tradizionale studio del paesaggio, che veniva elaborato successivamente a cavalletto, si affiancò l'osservazione e la trascrizione dal vero della natura.
Il capostipite di una grande famiglia di pittori dell'Ottocento napoletano dipinse vedute dell'isola di Ischia di pacato lirismo, come questo celebre quadro raffigurante " Casamicciola "..
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