Pasqua ad Ischia per omaggiare sua maestà, il Cioccolato
Se si dovesse fare una classifica degli alimenti più apprezzati nel mondo, il cioccolato sarebbe in pole position. ’ uno di quei sapori di cui difficilmente ci si stanca ed anche quando l'età dei balocchi ce la siamo lasciata alle spalle già da un bel pezzo non resistiamo ad un magico quadratino di fondente o nocciolato.
Per di più ognuno negli anni matura un suo proprio ed individualissimo choccolate – style: c'è chi lo esige già al mattino, accompagnato dal caffé, chi non chiude mai un pasto senza il suo aroma, chi gli riserva il pomeriggio, chi la cena, chi lo preferisce in tazza, chi in tavoletta, chi in articolati bon bon, o polare, da spalmare o anche sotto l'ingannevole forma di torta
Non mancano naturalmente le fazioni sulla composizione: il partito del fondente che si snoda tra i moderati e le falangi orientate verso quel gusto amaro-salato dell'extreme 99%, gli affezionati al latte, i patiti per gli accostamenti all'arancia, mandorle, pistacchi fino al peperoncino, e coloro i quali non temono la dolcezza più sfacciata del cioccolato bianco.
E ci sono anche collezionisti di sapori che pur di deliziare le loro papille gustative intraprendono dei veri e propri itinerari sulle tracce del cioccolato, spingendosi in paesi e laboratori lontani pur di trovare nuove sfumature ad un alimento che non smette mai di riservare sorprese. La scoperta del cacao e delle sue mille virtù, è opera dei Maya e degli Aztechi che ricavavano una bevanda spumeggiante parente della nostra cioccolata, mescolando pasta di cacao con acqua e spezie miste.
Questo mescolamento era molto importante tant'è che la parola cioccolato deriva dalla parola azteca “xoc” - che esprime il suono della bevanda quando viene sbattuta e dalla parola “atle”, l’acqua. Si badi bene però questa primordiale cioccolata non era dolce, gli Aztechi non conoscevano lo zucchero! La frenesia che prese gli europei quando Cortès fece conoscere loro il cacao, è cosa nota. Le tavole dei re e degli aristocratici non mancavano mai di presentare dell'ottima cioccolata, in una versione più simile a quella che conosciamo zuccherata e magari con un po' di vaniglia.
Se ogni momento dell'anno – e del giorno – è buono per riconciliarci con il mondo attraverso un pezzetto di cioccolata, Pasqua è per antonomasia la festa del cioccolato. Pare che la variante dell'uovo di ciccolato, al posto delle uova di gallina dipinte, sia stata introdotta dai cuochi del Re Sole, che certo non faticavano poco per deliziare e stupire un palato così impegnativo!
In onore alla tradizione ed alla regalità di cotanto imperial alimento, ad Ischia la tavola di Pasqua è ricchissima di cioccolata in tutte le forme: si va dalle uova di cioccolato artigianale, che vengono preparate nei laboratori e nelle pasticcerie isolane con cioccolato finissimo, decorate e vestite di spumeggianti tulle, con sorpresa “personalizzata”, alle ricchissime torte che prongono mille varianti sull'argomento, ai gelati gustosissimi da piluccare a fine pasto, fino alle sperimentazioni della haute cucine che propone accostamenti inconsueti di verdura, carne e...cioccolato. A Pasqua scegliete una vacanza sull'isola della dolcezza e della buona tavola. Prenotate un hotel ad Ischia. Troverete convenienti offerte pasqua nei migliori alberghi dell'isola, comprensive di pensione completa, pranzo di Pasqua e pacchetti termali.
A noi non importa che li abbiano inventati i cinesi, gli spaghetti – forse importati da Marco Polo in Italia – sono diventati il cibo italiano per eccellenza. Ed in Italia ci sono regioni particolarmente dedite al “culto..
Se i dolci hanno una personalità il babà è sicuramente un carattere gentile, delicato, elastico e leggero. Un dolce che fa sospirare e di cui non ci si sazia mai, il babà è un grande protagonista della pasticceria ischi..
Ischia è uno dei pochi posti in Italia dove ancora si può assaggiare il vino cotto. Si tratta di una ricetta molto antica: il vino cotto è infatti presente tra gli alimenti della tavola pompeiana, che lo utilizzavano non..
Chi siede ad una tavola ischitana non potrà prescindere dagli antipasti che sono un vero e proprio apripista nel caleidoscopico mondo di sapori della tavola locale. Ognuno di questi “bocconcini” è infatti la versione in..
E quando giunge l’inverno la tavola ischitana si irrobustisce con carni alla griglia oppure preparate nei modi più fantasiosi secondo antichissime ricette locali che mescolano sapientemente gli ingredienti genuini della ..
Anche se sembra strano un’umile frittata può portare il nome di un re: succede per la frittata del Re Lazzarone, una specialità partenopea intitolata a re Ferdinando I di Borbone, quel re che trascorreva buona parte dell..