Se siete in vacanza sull’isola di Ischia recatevi in una delle tante pasticcerie e gelaterie artigianali, nei borghi storici ce ne sono di veramente antiche e celebri, e provate tutta la dolcezza di un gelato ischitano sappiate che state assaporando una ricetta che è giunta nel sud Italia dall’Arabia!
Ma la storia del gelato è ancora più antica: in un passo della Bibbia troviamo Isacco che offre ad Abramo latte di capra misto a neve: l'antenato del sorbetto. Nell'antico Egitto i Faraoni facevano scavare grosse buche dove vi depositavano lastroni di ghiaccio che in estate servivano a preparare delle bevande fresche.
In Arabia ogni bibita fresca veniva chiamata "sciarbât" che significa bevanda fredda ed essenze profumate e durante il periodo che furono in Sicilia, preparavano questa squisitezza con le nevi dell'Etna, lo zucchero e gli agrumi introdotti nell'Isola da loro facendone divenire una grande tradizione storico-sociale. Dalla Sicilia il gelato giunse in tutta l’Italia del Sud e a Napoli dove cominciò una scuola gelatiera altrettanto famosa di quella siciliana.
Sull’isola di Ischia nei tempi remoti già si conservava il ghiaccio in profonde fosse scavate nei boschi d’alta quota. Nel bosco della Falanga ci sono ancora questi proto congelatori, che però naturalmente nessuno più adopera. Nell’antichità però i gelati li potevano “pappare” soltanto i più ricchi. Spesso quando venivano sull’isola nobili e re, si mandavano i servi a procurarsi il ghiaccio della Falanga per preparare prelibi sorbetti con limone, arancio o cannella.
In un bar di Ischia ponte ancora si prepara il gelato secondo l’antica ricetta aragonese. Sempre qui sembra sia stato inventato “Il Bacio”, un gelato al cioccolato, completamente ricoperto di cioccolato fondente con nocciole e cialda croccante, una prelibatezza tutta ischitana.
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